Category:
Journal Reprints
Sub-Category:
Relativity Theory
Date Published:
January 2004
Keywords:
A. Einstein, Cesare Burali-Forti and Tommaso Boggio, Guido Castelnuovo, Tullio Levi Civita, Roberto Marcolongo, Bertrand Russell, Gregorio Ricci Curbastro, G. A. Maggi, Carlo Somigliana, Fundamentals of Relativity
Filename:
Cattani_ResGate_JAN(2004)1-24.pdf
Publication:
Research Gate
Abstract:
Negli anni più fecondi della Relatività il matematico napoletano Roberto Marcolongo svolge un ruolo fondamentale nella sua diffusione (in Italia), seguendo l'impostazione (del calcolo differenziale assoluto) e le convinzioni di Tullio Levi-Civita. Tuttavia dalla sua corrispondenza1, come vedremo, si deduce che egli pose seri ostacoli allo sviluppo della formulazione invariante (o delle diadi) proposta invano da Tommaso Boggio dell’Università e Cesare Burali-Forti dell'Accademia Militare, entrambi di Torino. Marcolongo, infatti, era considerato il principale esponente dei cosìdetti “vettorialisti” ovvero di coloro che ritenevano la formulazione invariante, cioè in termini di vettori e di loro opportune generalizzazioni, come l’unica formulazione proponibile per legittimare una qualunque teoria fisica. D’altra parte, nel cercare di scoprire i punti deboli del calcolo differenziale assoluto di Levi-Civita, egli finisce per appassionarsi alla formulazione covariante e ne diventa il principale divulgatore, soprattutto in occasione delle conferenze2 tenute al Seminario Matematico di Roma nel 1919. I seguaci vettorialisti, e in particolare Boggio, cercheranno in vari modi di convincere e riportare dalla loro parte Marcolongo, ma invano.
<<< Back